Anatomia di uno shop… Mediaworld

Introduzione

Il sito ecommerce MediaWorld

Con più di 20 store in tutta Italia, MediaWorld, compagnia di origine tedesca, rappresenta uno tra i marchi più riconosciuti nel territorio nel settore della vendita al dettaglio di elettronica di consumo.
La catena, almeno nel Triveneto, è divenuta nel corso degli anni un “price maker”.
Sono molte, infatti, le aziende concorrenti che effettuano rilevazioni prezzi presso le sue sedi.
Scopo di questo articolo è quello di valutare l’efficacia e l’efficienza del sito di E-Commerce di MediaWorld in termini di visibilità nei motori di ricerca, di usabilità e di accessibilità.
MediaWorld dispone di due portali web: un sito vetrina che rafforza il brand e presenta le iniziative della catena ed un sito di E-Commerce B2C, che è l’oggetto di questa analisi.

Si suppone che un’azienda di tali dimensioni e notoriamente florida dovrebbe disporre di un elevato budget da destinare alla promozione on line. In primis per la realizzazione di una campagna di posizionamento nei motori di ricerca.
Sorprendentemente così non è stato.
Eppure la SEO è, ora più che mai, attività viva e ad alto valore aggiunto.
Da una recente ricerca di eMarketer è emerso, infatti, che, tra le aziende statunitensi, è l’investimento in comunicazione con il più alto tasso di crescita.

Il presente articolo, che fa parte di una serie di articoli di analisi seo/sem, sarà diviso in 3 parti (visto che è un po’ lungo):
– analisi di visibilità
– analisi di usabilità e parziale accessibilità
– analisi dell’interfaccia del sito

iniziamo con la prima parte:

Analisi di Visibilità

L’analisi verrà condotta attraverso l’uso di una checklist auto prodotta (e quindi assolutamente perfettibile). Non pretendo di risultare esaustivo, essendo numerosissimi i fattori che determinano un buon posizionamento. Mi limiterò ad individuare solo i più critici.
Mediaworld Compra On-line è costruito attorno ad una piattaforma di E-Commerce che, ad un’analisi superficiale, sembra appartenere alla famiglia Websphere di IBM.
Il sito poggia su di un sottodominio del dominio principale ed è realizzato attraverso una struttura a frame. Questa caratteristica è piuttosto penalizzante: i frame, come è noto, impediscono una corretta indicizzazione e quindi un buon posizionamento nei motori di ricerca.

La pagina di mediaworld

Le pagine condividono tutte il medesimo titolo: Media World – Compra on line.
Questo è un grave errore di progettazione: il “title” unico per pagina e contenente keyword correlate al tema trattato è uno dei fattori più critici del posizionamento. Mi chiedo, inoltre, se l’utente medio utilizzi i termini “Compra on line” quali chiave di ricerca nei motori.

Consideriamo ora la struttura del layout. Questa è caratterizzata da un uso eccessivo di tabelle. Una struttura tableless, basata sull’uso dei css, sarebbe risultata preferibile: riduce considerevolmente la quantità di codice e migliora la navigabilità da parte degli spider dei motori di ricerca.
Gli url sono eccessivamente lunghi e privi di qualsiasi riferimento al tema trattato nella pagina; in pratica, sono presenti solo parametri e quindi non viene effettuato alcun tipo di mod rewrite (riscrittura degli indirizzi secondo la logica SEO).
Il codice appare sporco ed affrettato: manca il doctype e css e javascript sono posizionati nei tag head. Una buona progettazione (non solo riferibile al posizionamento) imporrebbe, invece, la creazione file css e js esterni.
Ciascuna pagina è priva di description, tag certamente molto meno efficace di un tempo per i motori di ricerca, ma comunque ancora utile. I meta sono invece troppo numerosi e comunque ripetuti pedissequamente in ciascuna pagina.
Sconfortante è l’uso del tag alt: il medesimo in tutte le immagini che compongono le liste di prodotti; mentre le foto singole e i relativi ingrandimenti ne sono sprovviste.

I prodotti su Mediaworld

A questo punto, ho voluto analizzare una qualsiasi pagina relativa ai prodotti. Noto la mancanza assoluta di testo ricco di keyword, fatta eccezione di quello contenuto nei breadcrumbs (in alto a sinistra nel sito). Questa è forse la mancanza più grave. Come può emergere nelle serp dei motori di ricerca un sito quasi totalmente sprovvisto di keyword?

In un tale contesto risulta impossibile effettuare l’analisi delle keyword utilizzate e delle loro caratteristiche (density, proximity, ecc.).

Alcune considerazioni ulteriori non direttamente correlate al posizionamento. Ho avuto l’impressione che il sito venga aggiornato solo in occasione dell’inserimento di nuovi prodotti o nell’allestimento di particolari promozioni.
Inoltre, non sono state definite attività che permettano di ottenere un feedback da parte dei clienti (valutazione prodotti, recensioni, prove sul campo, ecc.).

Nel prossimo post parlerò di usabilità, accessibilità e degli errori di progettazione