Ho letto con molto piacere l’articolo di Sabina Ime sulle landing page.
Troppo spesso vedo che ci sono errori nella gestione delle campagne pay per click o nell’advertising online. Spesso le comunicazioni pubblicitarie lincano direttamente all’home page, senza nemmeno pensare che sarebbe più redditizio ed efficiente far arrivare le visite in una pagina di atterraggio ad hoc, una landing appunto.
Ma anche quando le visite sono dirottate a una landing page, è bene considerare alcuni aspetti.
Non parlerò dell’eterno dilemma meglio una landing page lunga, ricca di testo (stile Madri), oppure una landing corta, che non richiede uno scroll lungo lo schermo. Ma voglio riflettere su alcuni aspetti, senza la presunzione di dire la cosa più giusta.
-Primo: la grandezza del font.
Spesso il titolo è enorme, ed evidenziato (h1, h2, ecc..) ma il testo dei vari paragrafi diventa sempre più piccino.. rendendo illegibile la pagina e faticosa la lettura. Niente di peggio!
-Secondo: i form
Se serve la compilazione di un form, cerchiamo di mantenerlo “umano”: senza troppi campi e magari con un aspetto il più possibile amichevole. Quante volte si perdono visitatori scoraggiati dai troppi campi richiesti. Fosse per me io chiederei solo la mail e un nick!
-Terzo: la call to action
Anzichè usare formule del tipo “clicca qui per comprare/scaricare/iscriverti”.. verso cui ormai il visitatore ha una sorta di blindness, meglio trovare un modo grafico e testuale più chiaro e più forte.
-Quarto: limitare gli elementi di “disturbo”
Che si tratti di informazioni irrilevanti, che si tratti di prodotti correlati ma che si distanziano troppo da quello che sto vendendo, che si tratti di barre di navigazione, menù o altro.. tutto ciò che puo’ portare fuori dalla mia pagina il potenziale cliente, andrebbe evitato accuratamente. Non tornerà più indietro!
Una landing page che funziona dovrebbe contenere una giusta quantità di testi e foto, magari con integrazioni anche video, visto che anche Google premia la video search, soprattutto per mostrare casi reali e testimonianze. Quando si scelgono le foto si dovrebbero usare foto pertinenti al prodotto/servizio, anche solo per associazione di idee, sarebbe meglio evitare le clipart di word… La landing page dovrebbe suddividere queste informazioni in modo tale che – lunga o corta che sia la pagina – il lettore possa trovare subito i punti che lo interessano, con una semplice “scansione” oculare del video.
Una buona landing dovrebbe riuscire a trasmettere un senso di fiducia verso la cosa che stiamo vendendo/promuovendo (non tutte le landing servono per vendere!): per fare questo si possono usare numeri verdi, certificazioni, faq, testimonianze, garanzie e supporto post acquisto.
Mi pare che siano pochi a dedicare energie e tempo alla “thank you” page, che invece si rivela determinante per la fidelizzazione e per i secondi acquisti.
Infine due azioni dovrebbero sempre andare di pari passo con la costruzione di una landing page: l’attività di testing (anche un piccolo particolare può fare la differenza) e l’analisi delle stats. Importantissimo per esempio capire il bounce rate, l’andamento del CTR, e altri aspetti “tecnici” per valutare poi cosa cambiare in una landing page.