[Domande & Risposte] Come usare i Social Network per vendere e promuovere i tuoi prodotti

Social Network: come usarli per dare visibilità alla tua azienda, vendere e promuovere i tuoi prodotti? Elena Farinelli ce ne parla durante l'ultimo webinar Madri sul Social Media Marketing. In questo post abbiamo pensato di raccogliere alcune delle domande poste dai partecipanti e le risposte della docente che spiega in maniera pratica come "sfruttare" le potenzialità e le diverse sfaccettature dei Social per raggiungere con successo il proprio target.

Perchè usare i Social Network? Quali scegliere e come gestirli in maniera professionale per promuovere e vendere i tuoi prodotti? Come aumentare fan e follower? Come fare un piano editoriale efficace? Di questo e di molto altro abbiamo parlato durante l’ultimo webinar live di Madri sul tema Social Media Strategy (se ti va di seguirlo trovi la registrazione integrale qui di seguito):

Elena Farinelli, docente del seminario, ha risposto alle tante domande sul tema poste dai partecipanti durante e dopo la diretta, dando consigli pratici e suggerimenti sulla scelta e la gestione professionale dei Social Network. Te le proponiamo in questo post.

> Domanda di Barbara: Vorrei chiederle secondo Lei quale Social Network è più adatto per un’azienda di e-commerce che vende prodotti ecosostenibili.

Risposta: Per lanciare un e-Commerce, oltre a Facebook, vanno molto bene i social networks basati sulle immagini, come Pinterest & Instagram, capaci di emozionare e generare interesse anche laddove non c’è. Ovviamente nel caso in cui i prodotti non siano molto “fotogenici” mi sentirei di provare ad alternare la pubblicazione dei post con foto evocative per associazione di idee. Per avere un esempio puoi guardare QUI il profilo Instagram di Lola. Non è facile arrivare ad oltre 32.000 fan con un prodotto simile!!!

Considera però che da Instagram non puoi portare traffico al tuo sito (tranne nel link in bio o tramite gli ads) perciò forse mi sentirei di investire più tempo su Pinterest dove puoi divertirti con le infografiche, i DIY, ecc.

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Domanda di Isabella: Buongiorno, scrivo per avere un consiglio. È consigliabile aprire pagine diverse per lingua ? Per esempio : mercato italia -> pagina italiana / mercato europeo –> pagina inglese etc.

Risposta: Il problema della lingua su Facebook non è di facile soluzione. Le aziende multinazionali o le catene di hotel, con migliaia di clienti e quindi potenzialmente di fan, possono attivare le “global pages” (leggi qui di cosa si tratta) e gestire la comunicazione in più lingue ma con un’unica presenza e quindi anche statistiche. Questa opzione non è possibile per chiunque.

Alcuni in modo artigianale ne aprono due che magari differiscono per un ITA/ENG o per la traduzione del nome (restaurant/ristorante). A parte che la cosa può creare difficoltà nel reperimento della pagina, e confusione negli utenti nonché sul motore di ricerca interno a Facebook ma il problema rimane se uno scrive solo in inglese… i francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli… quale pagina seguirebbero? Tutte e due? E il lavoro intanto si raddoppia.

Alla fine la soluzione adottata da chi opera nel mercato internazionale ma non è una multinazionale è il bilinguismo: un post fatto in italiano e inglese, o due splittati nella medesima pagina. Io preferisco continuare con i doppi post o i post bilingue. A volte li pubblico in una lingua sola se ritengo che il target di quell’offerta sia solo italiano o straniero. 

C’è il caso famoso di quest’ hotel che ha vinto l’Hospitality Social Award che scrive in 3 lingue diverse!

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Domanda di Emanuela: Come gestisci, per esempio, in post su arredamento di tendenza, la tutela della proprietà dell’immagine originale? Se prendo foto da diversi siti, riporto la sorgente sull’immagine?

Risposta: Se sei rivenditore ufficiale di quell’azienda di arredamento non credo ci siano problemi, anzi ti consiglio di menzionare il brand originale con @ così a loro arriverà la notifica. Se invece non sei sicura di poterlo fare, sempre meglio chiedere. Spesso dicono di sì. In ogni caso riporta sempre i credits.

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Domanda di Alfredo:

1) Cosa intendevi per Trends quando hai parlato di come usare gli hashtag su Twitter?

2) Cosa intendevi per coda lunga? 

3) Cosa volevi dire quando suggerivi di non abusare sui post programmati?

Risposta:

1) Su Twitter, sulla colonna di sinistra, c’è una lista di trends del giorno: se il tuo prodotto/servizio o il tuo cliente è correlato puoi utilizzarlo. Esempio: nella giornata del #internationalcoffeeday se io avessi un bar potrei postare una foto di un caffè!

2) La coda lunga è una teoria enunciata per la prima volta da Chris Anderson nel 2004 (vedi QUI); studiando casi di successo su Internet, quali Amazon, eBay & iTunes, aveva evidenziato come il grosso del fatturato provenisse da micro-vendite a nicchie e non alle masse. Pertanto sul web spesso conviene rivolgersi a più nicchie, che singolarmente potrebbero non essere interessanti numericamente, ma prese tutte insieme costituiscono una grossa mole d’affari.

3) Non bisogna abusare della programmazione dei post per un semplice motivo. 

Mi spiego meglio: se io entro il lunedi mattina su Facebook e programmo tutta la settimana potrei essere tentata di non rientrare più sul Social network per giorni e giorni… e questo Mark Zuckerberg non lo vuole! Ecco che i post programmati a volte tendono a essere meno visibili rispetto a quelli fatti in tempo reale, inoltre è innegabile che se non presidio bene il mezzo potrei perdermi alcune conversazioni.

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Domanda di Lucia: Che peso ha lo storytelling sui contenuti dei social?

Risposta: Lo storytelling è una parola molto di moda in questo periodo: sicuramente raccontare storie funziona. Alle persone piace leggerle, si appassiona, si emoziona. 

I social si prestano bene allo storytelling grazie alla informalità e alla facilità di dialogo, ma non può essere l’unica strategia per la comunicazione online. Su alcuni di questi funziona particolarmente: penso a Instagram con le sue stories o addirittura Snapchat.

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Domanda: Qualche consiglio su monitoraggio e report dell’attività sui social? Grazie

Risposta: Posso suggerirti di usare gli strumenti interni ai vari social – ora anche su Instagram grazie agli account Business – da integrare a piattaforme come Tweetreach, per capire chi è il più influencer dato un certo hashtag.

Poi potresti provare Sharedcount per sapere quante persone hanno condiviso un certo articolo o url.

Un tool molto conosciuto fra i social media manager è BuzzSumo che però non è economicissimo.

Infine Buffer che oltre a servirti per programmare e gestire i vari canali, ha anche delle sue analytics.

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Domanda di Rosario: Vorrei chiederti di parlarmi di un piano editoriale tipo di un’azienda b2c, oltre a quanto già detto. Considerato che mi sembra uno dei primi step da affrontare prima di “socializzare”. 

Risposta: La prima cosa è capire ogni quanto aggiornare la tua pagina Facebook. La risposta dipende dalle tue risorse (una persona dedicata? Tempo pieno o metà giornata?) e dalla quantità/qualità di cose che riesci a raccontare. Per molte aziende 2 post a settimana sono più che sufficienti, esclusi periodi particolari (Natale, saldi, ecc.).

Un piano editoriale ideale nel B2C secondo me dovrebbe essere suddiviso in rubriche giornaliere o settimanali. Per esempio un’azienda che vende mobili e vuole fare 3 post a settimana potrebbe parlare un giorno la settimana di una tendenza, un altro giorno dare un consiglio su come guadagnare spazio in casa e il terzo parlare del prodotto.

Se invece prendiamo un hotel che vuole postare tutti i giorni: il lunedì potrebbe postare 1 foto della destinazione, il martedi pubblicare un evento, il mercoledi un’offerta dell’hotel, il giovedì una informazione utile per viaggiare in quella località, e il venerdì idee per il weekend.

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Domanda di Sergio: Dovrei fare un post su facebook per un target over 50 /70 anni per un viaggio di gruppo a Mantova a Capodanno. Da quello che ho sentito al Webinar Il post ideale su facebook ha:

1) Testo Breve

2) Foto immagine bella

3) Link approfondimento

Questa regola è valida sempre oppure cambia a seconda dei target? Vorrei ad esempio scrivere alla fine del post di chiamarci al telefono per informazioni sul viaggio dato che a voce si fa prima.

Risposta: L’ordine che ti ho detto vale sempre, ma niente ti toglie di inserire nel breve testo che correda la foto il tuo numero di telefono. Io farei una cosa del tipo:

“Viaggio di gruppo per Capodanno: visita le bellezze di Mantova, festeggia il 31 e assaggia i tortelli di zucca durante il cenone di San Silvestro. Leggi qui le info dettagliate -> 

www.nomedelsito.com 

Hai fretta? chiama il numero 055 – xxxx

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Domanda di Claudia: Instagram – avete parlato soprattutto di foto live, ma un’azienda può avere anche grafiche (es. un volantino per annunciare una particolare promozione). In questo caso cosa fareste? condividete su Instagram la grafica dell’iniziativa? O cerchereste una foto per parlare dell’iniziativa – scollegandola però dalla grafica, e quindi rendendo più difficile per il cliente capire che si sta parlando della stessa cosa? Come posso programmare la condivisione di contenuti di altre pagine su FB?

Risposta: La seconda che dici. Le locandine e i volantini in genere non sono molto adatti a Instagram, con le dovute eccezioni. Meglio una foto correlata e poi quando gli utenti vanno sul sito ufficiale trovano la grafica dell’iniziativa. Le persone non si preoccupano della coerenza della locandina su diversi social, ma sono attratti da foto che creino il giusto engagement.

Ottima idea quella di condividere i contenuti di altre pagine, ma non puoi programmarli in automatico: quello che puoi fare però è salvarti il materiale (post/foto/testo) è programmare i post sulla tua pagina che menzionino con l’@ le altre pagine.

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Domanda di Denise: Ha citato diversi social network. Ma LinkedIn? Cosa ci può dire in merito? A chi è adatto? Che problemi impone?

Risposta: Linkedin è un Social Network molto business oriented. Oltre che per gli usi per i quali nasce, ovvero cercare e offrire lavoro, può essere consigliato ad alcune tipologie di aziende: quelle che operano nel B2b e quelle che si occupano di prodotti e servizi tecnologici. 

Come usarlo al meglio? Su Linkedin puoi muoverti singolarmente, contattando persone interessanti per creare partnership, oppure aprire un gruppo tematico, aprire una pagina sullo stile di quella di Facebook – non ti aspettare gli stessi risultati! – o infine usare lo strumento di microblogging Pulse se hai impostato la lingua inglese.

Un consiglio che mi sento di dare è: attenzione! Non comportiamoci in modo spammoso, non siamo su Facebook dove è tollerato bombardare di notifiche le persone o invitarle alle cose più disparate. Su Linkedin dobbiamo chiedere la connessione soltanto a persone con le quali abbiamo lavorato o studiato o costruito business insieme.