L’idea alla base di Blyk è abbastanza semplice: pubblicità in cambio di chiamate ed SMS.
Blyk non è un operatore mobile qualsiasi perché ai più attenti balza subito all’occhio come la Società affondi le proprie radici nel mondo dei cellulari: sarà per questo motivo che rivediamo come fondatore della Company Pekka Ala-Pietil, finlandese già presidente di Nokia, e Antti Öhrling, esperto pubblicitario attivo su contenuti di web marketing communication?
Resta il fatto che questo operatore arriva con una proposta originale e molto aggressiva proprio al momento giusto: il time 2 market cavalca l’onda dell’utilizzo smodato che si fa del cellulare a tutti i livelli e della forte concentrazione di comunicazioni via voce (“Il telefono, la tua voce!”) e via dati (SMS e MMS).
La strategia dichiarata è quella di segmentare al meglio il mercato e puntare ad un target molto preciso.
Segmentare significa concentrasi su alcuni indicatori che portano alla definizione di un mercato-obiettivo su cui inserire un prodotto o un servizio: tecnicamente avviene attraverso la suddivisione di un mercato in gruppi uguali di potenziali acquirenti (segmenti), ognuno dei quali richiede diverse strategie (mix); individuare un target significa, invece, scegliere uno di questi segmenti (targeting).
L’ultimo passo è creare una posizione competitiva per il prodotto rispetto a quelli concorrenti, ammesso che ce ne siano (positioning).
Parola chiave è quindi “target”, per indicare al meglio alle Aziende Sponsor il segmento di pubblico verso cui dirigere con efficacia la propria comunicazione commerciale.
Il risultato di questo strategia porta Blyk a rivolgersi a un pubblico molto specifico: giovanissimi, tra i 16 e i 25 anni, da sempre molto più influenzabili da spot, tv e pubblicità. È evidente che Blyk restringa molto il target del servizio in modo da essere assolutamente in linea con la pubblicità da inviare e quindi essere più interessante per gli Sponsor.
Ma come ottenere una corretta profilazione dei ragazzi?
Naturalmente grazie alla compilazione e alla raccolta di un questionario online che preveda un’autenticazione per evitare di vedersi rispondere dai soliti 30enni, fuori target!
L’operatore virtuale, che fa sapere di poggiarsi in UK sul carrier Orange, assicura di avere una Road Map e una strategia di investimento precise, promettendo di stringere nei prossimi mesi analoghi accordi anche in Italia e in altri Paesi Europei.
Di cui parleremo nel terzo e ultimo articolo…