Sono creature, vivono di una vita propria, nascono e crescono con un imprinting: quello del/i creatore/i ed ideatore/i. Vanno avanti, prendendo forme diverse con il succedersi delle persone che le attraversano. Se create da finanziarie, banche, investitori crescono senza un cuore pulsante, orfane. Le persone che operano in queste realtà si comportano secondo processi, secondo standard e, come degli automi, danno quello che viene loro richiesto. Niente di più, niente di meno.
Qualcuno pensa che per fare numeri, per vincere sia necessario combattere, essere aggressivi. Per alcuni: essere leader significa spersonalizzare l’ambiente; fatturare equivale a pensare ed agire con dettami preconfezionati, in modo assolutamente prevedibile; il cambiamento non è possibile né efficace.
Sappiamo che tutto nasce dalla relazione. Questa è l’atomo, la parte con la più piccola complessità da cui si formano strutture, mercati e tessuti sociali. Da qui due strade: chi cerca di comprendere per migliorare se stesso, gli altri, l’ambiente; chi invece cerca di definire, imbustare e confezionare qualcosa di indefinibile, intangibile per usare le capacità relazionali nell’inganno. Fingere non crea relazioni, le disturba. Nessuno può fingere di lavorare in squadra se non lo fa con cuore, mente e capacità. Non avrà nessuna efficacia. A poco servono alcuni corsi di formazione che tendono ad uniformare, a creare atteggiamenti simili in persone diverse.
Gli studi sulla personalità non vanno banalizzati. Non ci sono regole sempre vere che una persona può assimilare in un tempo ristretto e senza passione per la materia. L’habitat di ipotesi, osservazioni e studi è quello di chi ha dedicato a questo molto tempo. E’ una meravigliosa scienza, inesatta e per questo in continua evoluzione, che ci aiuta nella comprensione di chi siamo e di cui ci si può innamorare anche per il suo essere opinabile, libera, sfuggente con leggi talvolta inafferrabili. Questa meravigliosa scienza deve rimanere nelle mani di chi ne ha il rispetto e l’attenzione che merita. Non è un manuale per gestire gli altri. In questo modo si creano soltanto persone che credono di avere il potere di conquistare fiducia oppure di parlare a platee intere in modo intrigante. Molto spesso invece i ritorni sono positivi soltanto perché se non ci mettiamo noi stessi in discussione, nessuno lo farà per noi. Alcuni risultati di questa tendenza sono molto tristi. Si finisce per giudicare tutta una persona dal movimento delle mani. Per essere accettati, i più deboli, si uniformano, vestendosi, comportandosi, pettinandosi nello stesso modo. Si “gestiscono” le persone con stessi criteri, metodi e strumenti. Si pretendono sorrisi da chi è costretto ad essere diverso da quello che in realtà è. Siamo al punto in cui non si ascolta, osserva, accetta ma si giudica e questo nei confronti degli altri ma anche di noi stessi. Si pretende da noi stessi prima di capire chi siamo. Ci vendiamo per avere più certezze, più controllo.
Con le persone si vince. Con cuore, mente, passione si va oltre.
Queste parole sono qui per voi. Per raccontarvi chi c’è dietro un nome, un logo, un prodotto. I loro inizi, sogni ed incertezze, idee e soluzioni accatastate su menti e scrivanie, passione, emozione, amicizia, risa e pianti, capacità, grinta e la voglia di esserci, confrontarsi, migliorare, andare avanti.
C’è qualcuno che il mondo lo sta cambiando. Esistono aziende di cui i collaboratori sono innamorati, che hanno una vita propria, che portano avanti uno stile completamente diverso, dove le idee sono il motore, un mezzo per creare. Aziende che hanno vinto umanamente e sul mercato. Hanno numeri e cuore. Realtà di cui possiamo essere fieri, che rappresentano questo pensiero al meglio e di cui voglio raccontarvi la storia. Per farvi sognare un mondo migliore, dove tutti possiamo fare ogni giorno qualcosa in cui crediamo profondamente. Liberamente. Seguendo un aquilone o un progetto con la stessa passione e … con il naso all’insù.