Ci sono due frasi che in questi giorni sento dire con una certa frequenza (e occupano i titoli delle riviste):
hai mai digitato il (tuo, mio, suo) nome su Google? e add as a friend
Entrambe sono indicative di un aumento massiccio di utenti internet in Italia. Mi azzardo a dire di nuovi arrivati, o quantomeno persone meno esperte che scoprono ora le potenzialità della Rete. Persone che avevano difficoltà a commentare un blog o caricare una foto su Flickr o un video su Youtube, oggi non solo inviano richieste da Facebook a tutti i loro conoscenti, ma passano ore a commentare sui muri di amici e parenti, a postare foto e video, a inviare gadgets o iscriversi a (se non creare) qualche gruppo. E’ un social network semplice, che raduna molte applicazioni prima sparpagliate fra siti diversi. E aggiunge quel tocco di voyeurismo che tanto piace agli italiani: non solo leggo quello che dicono i miei amici, ma anche quello che si dicono fra di loro gli amici dei miei amici.
Chi organizza eventi ne ha compreso la potenzialità.
Come già detto altrove ci sono anche usi meno ludici e più professionali dei Social Networks, che mostrano quanto sia importante gestire la propria presenza e reputazione online.
Secondo Viadeo il 20% dei responsabili della selezione del personale cerca online informazioni sui candidati.
Negli USA l’hanno ben compreso: il candidato Obama che padroneggia Twitter e Facebook ha raccolto 200 milioni di dollari (su un totale di 340) grazie al web e non a caso ha come consulente il 24enne Chris Hughes
Anche se il premio originalità lo darei a McCain per il gioco Pork Invaders che sulla scia di Space Invaders strizza l’occhio anche a Spider Pork dei Simpsons.
E’un bene l’esplosione di questo uso della Rete? Chissà.
Se sei interessato all’uso dei social media da parte dei candidati, rileggiti i post:
E alla fine ha vinto (il sito di) Obama