Spesso si pensa che un bravo seo debba conoscere linguaggi di programmazione e il funzionamento tecnico del sito, di Internet, del protocollo TCP/IP. Vero, ma non bastano queste competenze tecniche per fare un buon seo.
Le piattaforme di User Generated Contents permettono a chiunque di pubblicare contenuti e di intervenire su alcuni parti del codice, per assurdo senza nemmeno sapere cosa queste indichino.
Con la stessa semplicità chiunque può attivare una campagna di pay per click, scegliendo le keyword e scrivendo gli annunci. Facile e immediato.
Ma scegliere le keyword che convertono in un contesto competitivo, dinamico, mutevole e che funziona con meccanismi di rilancio tipico delle aste, può essere molto più complicato. In caso di fallimento si rischia di spendere soldi senza avere ritorni.
Non è da tutti esser capaci di tradurre obiettivi in risultati, strategie, tattiche.
Saper scrivere bene dal punto di vista seo, magari anche in altre lingue, è una qualità più unica che rara.
Inoltre ci vuole esperienza per arrivare a gestire bene una campagna a livello professionale. Di base serve una naturale predisposizione per la comunicazione, la sensibilità al marketing e al copywriting.
Se le competenze più tecniche possono essere apprese, questo approccio sem oriented e la ricchezza data dall’esperienza giornaliera nel gestire campagne e clienti non è insegnato nè dai corsi di web marketing, nè tantomeno all’Università.
Nel 2008 sono ancora di più le persone a fare la differenza nel successo di una campagna. Anche se la tecnologia va avanti, sono le decisioni strategiche e a volte creative che le persone fanno, che permettono di raggiungere certi risultati.