Ecco il quinto capitolo dell’Articolo: Scrivere e disporre i contenuti per il web
5.1. I Segnali di Riconoscimento
Il testo deve risultare adatto ad una lettura veloce, a salti; deve consentire all’utente di cogliere “a colpo d’occhio” le informazioni cui unicamente è interessato. A tale scopo, devi disseminare la pagina di “segnali”, che ne rendano immediatamente chiaro il contenuto.
A grandi linee, si possono distinguere 3 principali categorie di segnali:
• segnali connessi allo stile del carattere: tali sono, ad esempio, la sottolineatura, il grassetto, l’uso di un differente colore;
• segnali connessi alla disposizione del testo: in tale categoria rientrano l’allineamento, il rientro della riga, gli elenchi puntati e numerati, ecc.;
• segnali connessi all’uso di elementi grafici: le linee di separazione, tag “hr” (per la verità, sempre meno utilizzate), i simboli grafici, le icone.
Naturalmente, usa questi segnali solo se sei motivato da effettiva necessità. Un segnale inopportuno produrrà come risultato di confondere ed infastidire l’utente.
Nei paragrafi successivi, esaminerò nel dettaglio alcuni tipi di segnali
5.2. Strutturare la pagina
Cito ancora Nielsen: la pagina web dovrebbe essere dominata dal contenuto. L’affermazione ti potrà sembrare pleonastica, ma è un fatto che molti progettisti web dedicano più spazio alla struttura di navigazione e alla pubblicità di quanto ne riservano ai contenuti, cui in fin dei conti è rivolto principalmente l’interesse dell’utente. In concreto, Nielsen suggerisce di destinare ai contenuti l’80% dello spazio su schermo, riservando il rimanente 20% alle barre di navigazione ed alla (eventuale) pubblicità.
Una pagina deve contenere principalmente contenuti poi tutto il resto.
Circa tali percentuali non mi trovo d’accordo, non tanto per i valori assegnati, quanto piuttosto per l’aver assegnato dei valori: ho sempre pensato che nel web raramente sia possibile determinare leggi immutabili. Molti siti, infatti, in particolare quelli amatoriali e semi-professionali, trovano proprio nella pubblicità la loro unica e irrinunciabile fonte di finanziamento. Ciò mi induce a ritenere che, pur essendo giusto riservare al contenuto lo spazio maggiore, le percentuali andrebbero rivedute; per esempio, si potrebbe assegnare il 65% al contenuto, il 20% alla navigazione e il rimanente 15% alla pubblicità.
Del resto, lo puoi vedere con i tuoi occhi, la stessa carta stampata, come pure la televisione, assegna, in genere, ben più del 20% dello spazio disponibile alla pubblicità. Quest’ultima affermazione sembra contraddire la precedente. Per non contraddire quanto affermato in precedenza sottolineo che i valori che ho voluto assegnare sono esempi da non prendere assolutamente alla lettera. Ogni sito è un caso a sé! L’unico principio assoluto che mi sento di enunciare è il seguente: il contenuto deve essere il dominatore incontrastato del sito web, il resto è tutto secondario.
Pubblicati finora:
1. Criteri di raccolta delle informazioni e Scrivere per il web
2. Il linguaggio da utilizzare e Come rivolgersi all’utente
3. La correzione del testo e Organizzazione interna delle pagine web
4. Intestazione di pagina
Prossima uscita: