Qualità delle serp: Google vs MSN strategie differenti

Google è il precursore nella lotta allo SPAM nelle proprie SERP, ed in questi ultimi periodi s’è sentito molto parlare della battaglia che Google sta sostenendo contro la vendita e l’acquisto di backlinks.

Google vs MSN-Live strategie differenti contro lo SPAM nelle Serp

“Non acquistare link a pagamento! I link a pagamento sono un male per il tuo sito! I motori di ricerca non consentono la compravendita di links ai fini di incrementare il ranking fra i risultati delle ricerche!”

Hai mai sentito queste parole? Se sei un webmaster oppure un SEO credo proprio di SI, infatti sono i nuovi passi del “Vangelo secondo Google” per ridurre lo Spam presente nei propri indici.

Ad ogni modo, non tutti i motori di ricerca hanno adottato la linea dura come i Californiani come affermano di essere. Difatti MSN-Live non tratta il commercio dei links necessariamente come un tabù.

A tal proposito, alcune dichiarazioni di Geramia Andrick (product manager di MSN Live Webmaster Tools) riguardanti Paid Links (link a pagamento) e Cloacking mi hanno fatto riflettere.

Google non tollera alcun tipo di cloaking perchè desidera vedere ed indicizzare esattamente ciò che gli utenti finali vedono sul sito interner posizionato (difatti solitamente il cloaking è una tecnica che elude i filtri antispam facendo vedere allo spider una pagina ottimizzata, mentre agli utenti la pagina con layout accattivante definitiva del sito).

Inoltre, Google teme i Paid Links perchè potrebbero sovvertire l’integrità del proprio sistema che è basato principalmente sul calcolo del ranking tramite l’analisi dei link (ritenuti come indice di qualità di un sito).

Per tanto, il motore di ricerca Californiano tutela la propria autorità ed efficienza nel modo più semplice possibile: penalizzando, o peggio ancora, bannando i siti trasgressori delle proprie guidelines.

Con molta sorpresa, ho scoperto che il gruppo Microsoft, con MSN-Live non segue in toto ogni decisione attuata da Google (almeno non per tutto). In questi termini, non che MSN consigli l’utilizzo di cloacking oppure di acquistare/vendere links, ma non ne vieta in alcun modo l’attuazione sui propri siti.

In effetti, MSN Live Search inizia a dare i primi segnali di vita, dimostrandosi molto più interessante di prima soprattutto per quanto riguarda il miglioramento della qualità dei risultati ed in termine di comunicazione col webmaster e gestore del sito.

In questi termini, Nathan Buggia di Live Search, in un’email su questi temi ha dichiarato:

“I link a pagamento sono una ‘Zona Grigia’. Sono davvero utili all’utente? Talvolta lo sono ma spesso sono meno rilevanti rispetto ai collegamenti organici all’interno di una pagina. Per il momento ci riserviamo il diritto di trattarli in questo modo.”

Quella Zona Grigia, lascia proprio presupporre che l’argomento sia ancora in fase di studio, visto che alcuni link a pagamento vengono considerati utili ed altri meno. A mio avviso, Live Search sta lavorando sulle metodologie per valutare al meglio la qualità di un backlinks (che sia a pagamento oppure spontaneo poco importa) prima di attribuirgli la corretta autorità e “potenza” in termini di spinta al posizionamento organico.

Anche per quanto riguarda il Clocking, MSN Live sempra porsi in modo più morbido rispetto al concorrente Google soprattutto in riferimento ai siti con forti difficoltà di indicizzazione (come i website realizzati con Flash o tecnologie analoghe).

Questi sono solo due esempi di politiche differenti per la lotta contro lo SPAM in modo da migliorare la qualità delle SERP e del servizio offerto agli utenti. Proprio gli utenti saranno gli arbitri indiscussi nel giudizio finale di chi ha indovinato le proprie strategie e politiche aziendali.

A cura di Michele De Capitani di Prima Posizione Srl