In questi giorni ho letto diversi articoli sui candidati alle elezioni americane, e di come stiano sfruttando i nuovi media, sia i social networks come Facebook e Myspace che i portali più “tradizionali” dove acquistare pubblicità, in primis Yahoo. Per dare un’idea del fenomeno riporto alcuni dati:
Nearly 90 million ad impressions from the candidates, or 32 percent, ran across Yahoo, from its Movies and Sportse-mail pages. MSN grabbed about 30 million or 11 percent of display ads run by presidential hopefuls, mainly Obama. Excite’s e-mail section and homepage garnered over 16 million or 6 percent of impressions, while AOL scored about 4 percent or 11 million. (Source: Nielsen Online, AdRelevance, 2007)
Oltre a questi portali, i vari candidati, fra i quali spicca Obama, hanno investito in circuiti di siti famosi (FoxNews.com, The New York Times, MSNBC, Newsmax), ma anche di nicchia. A volte incappando in qualche sorpresa.. come nel caso del conservatore Mitt Romney che si è visto apparire per migliaia di impressions su siti come Gay.com.
A suo tempo ricordo di aver letto di Hillary Clinton che sfruttava il suo sito per chiedere agli elettori quale dovesse essere la colonna sonora della sua campagna elettorale. E il suo sito è un concentrato di tutto ciò che va di moda nel web 2.0: blog, video (divisi per argomento!), testimonianze..
Com’è il rapporto fra la politica italiana e Internet ? in Italia ci sono politici che hanno aperto blog o uno spazio su Second Life. Ma a parte Di Pietro, l’esempio più famoso di blog politico è quello di un celeberrimo comico genovese..
Sembra quasi che i politici aprano un sito o un blog giusto perchè ci devono essere.. insomma un po’ l’atteggiamento delle aziende di qualche tempo fa (o forse ancora di oggi) verso la Rete. Forse come dice qualcuno è un problema di approccio?
E anche ragionando sull’acquisto di spazi pubblicitari su Internet in concomitanza di elezioni, non mi vengono in mente campagne eclatanti. Non riesco a pensare a un politico che compri una campagna pay per click o si preoccupi di chiedere a un’agenzia sem di fare brand reputation sui social networks. E ancor meno a un politico che compri oltre 170.000 impressions su Myspace come ha fatto il democratico Edwards lo scorso ottobre.
Eppure gli elettori sono lì.. il target è quello giusto.
Se pero’ mi sbaglio ed esistono casi degni di nota, segnalatemeli pure.