Una delle sfide più impegnative per i motori di ricerca nei prossimi anni sarà rappresentata dalla geolocalizzazione dei propri database.
Attualmente ricercando lo stesso termine in nazioni diverse si ottengono, come è giusto che sia, risultati diversi.
Questo però non avviene ricercando un termine in regioni distinte della stessa nazione.
Se un milanese ricerca la chiave “scarpe” ottiene serp identiche a quelle ottenute da un suo amico veneto. In futuro non sarà più così!
Ciascun motore potrà disporre di database geolocalizzati che mostreranno risultati delle ricerche diverse in funzione del luogo geografico in cui l’utente risiede.
Riprendendo l’esempio precedente, attivata una tale funzionalità, si potrebbero ottenere, per esempio, serp che mostrano, nelle prime posizioni, i principali negozi di scarpe della provincia di Milano e, per l’utente veneto, quelli di Venezia.
Il fattore discriminante potrebbe essere la regione o la città o, ancora una divisione territoriale effettuata a priori. Al momento nulla ci è dato da sapere.
Da utente accolgo questa innovazione con molto entusiasmo. Ottenere risultati più circoscritti e intimamente legati alla realtà geografica che mi circonda non può che rappresentare un salto di qualità per qualsiasi navigatore del web.
Da seo, invece, guardo a questa e ad altre funzionalità con molto timore. Pensate a come sarà difficile posizionare una chiave in tutto il territorio nazionale, se ogni 30km le serp cambiano. Poi sarà estremamente difficile effettuare il benchmarking del ranking senza effettuare migliaia di query ai motori di ricerca con il rischio di saturare la banda di questi ultimi. Insomma, come avviene come per ogni innovazione, esiste sempre un rovescio della medaglia.
È un dato di fatto che i motori vogliano muoversi tutti verso questa direzione: la personalizzazione e la localizzazione dei loro servizi di ricerca.
Attualmente però nessun motore si è spinto oltre la creazione di sezioni “locali”. Alcune delle quali, a dire il vero, sono limitate solo a certe nazioni (Yahoo! Local, ad esempio).
In ogni caso la tecnologia attuale non permette una reale geolocalizzazione. Il paradigma di oggi prevede che sia l’utente ad adattarsi al motore e non viceversa.
Quest’ultimo, per effettuare ricerche geolocalizzate, deve raggiungere un’area apposita del motore di ricerca o, perlomeno, digitare una chiave, per così dire, geografica. Ad esempio il nome di una città o di un paese. Una ricerca priva di termini simili non determina alcun risultato geograficamente localizzato.
Funzionano in questo modo servizi quali il già citato Yahoo! Local e Google Maps.
La reale geolocalizzazione presuppone un paradigma opposto: è il motore di ricerca che deve adattarsi all’utente. Dovrebbe essere sviluppata una funzionalità che permetta, quasi istantaneamente, di individuare la posizione geografica dell’utente, qualunque sia la chiave di ricerca digitata. A questo punto si dovrebbe visualizzare la sua serp geolocalizzata, come negli esempi proposti in precedenza.
L’identificazione della provenienza dell’utente è probabilmente attività complessa ed onerosa.
Ciò è dimostrato, ad esempio, dalla difficoltà che incontrano a geolocalizzare alcune applicazioni dell’azienda di mountain View. Consideriamo, a titolo esemplificativo, Adwords. Con questa applicazione restringere le campagne pubblicitarie, per esempio, ad una determinata città è un’operazione piuttosto inefficiente. La funzione che presiede l’individuazione della provenienza dell’utente è spesso fallace: si identifica il luogo in cui risiede il gestore che fornisce all’utente la connessione ad internet e non la residenza effettiva di quest’ultimo. Faccio un esempio: navigando da Venezia e, utilizzando una linea adsl il cui gestore ha sede a Milano, verrò riconosciuto da Adwords quale utente residente a Milano e pertanto eventuali annunci personalizzati per Venezia non mi verranno sottoposti.
Eppure, in altri ambiti, ho visto all’opera tool eccellenti che sono in grado di identificare la posizione di un utente in maniera abbastanza precisa.
Credo quindi che sia solo questione di tempo, prima o poi ciascuno di noi avrà la possibilità di effettuare ricerche geolocalizzate a sua discrezione.
scritto da Enrico Ladogana